G.L. BERNINI (1598-1680)
Rappresenta in tutte le sue forme il Barocco grazie alle particolari doti in scenografia, scultura e pittura.
Estasi di Santa Teresa d'Avila (1647-1652)
Considerata come uno dei capolavori del Bernini è una scultura in marmo e bronzo dorato posta nl transetto sinistro della chiesa di Santa Maria della vittoria a Roma.
Commissionatagli da Federico Cornaro per la realizzazione della cappella funeraria della propria famiglia, l'autore mette in atto le sue conoscenze di scenografo e scultore per eseguire quest'opera. Trasforma quindi lo spazio della cappella in una sorta di teatro, ponendo due palchetti ai lati con i vari personaggi della famiglia Cornaro e al centro la scultura principale.
Fonte di luce dell'estasi è una finestra sul fondo son vetri gialli che genera realismo tramite i fasci dorati in bronzo. I marmi utilizzati sono policromi e la bravura scultorea del Bernini la si può notare nei minuziosi dettagli della veste, tanto da sembrare reale e in movimento, e dalla profondità che è riuscito a dare in quel poco spazio concessogli ai palchetti grazie alla tecnica del basso rilievo.
Fontana del Tritone (1642)
Realizzata in piazza Barberini in contemporanea con la conclusione dei lavori del palazzo, rappresenta un Tritone inginocchiato su una grande conchiglia aperta e sorretta da quattro delfini. Secondo la mitologia, il Tritone soffia in una conchiglia per far emettere un suono dolce, rappresentato in questo caso dall'acqua.
Piazza San Pietro
Quando nel 1629 morì Carlo Maderno, autore della facciata e della navata longitudinale, gli successe il Bernini che in quegli anni lavorava già all'interno della basilica per la costruzione del baldacchino.
A lui fu affidato il duro compito di organizzare davanti alla facciata l'immenso spazio, già circondato però da edifici e case. Inventò così un colonnato che circondava gli edifici, i primi due lati partono dalle estremità della facciata e non risultano paralleli bensì convergenti e alla fine proseguono due semicerchi ellittici che però non si chiudono.
Il Bernini realizza così un opera architettonica con una soluzione scultorea con cui risolve un problema a scala urbana.
Estasi di Santa Teresa d'Avila (1647-1652)
Considerata come uno dei capolavori del Bernini è una scultura in marmo e bronzo dorato posta nl transetto sinistro della chiesa di Santa Maria della vittoria a Roma.
Commissionatagli da Federico Cornaro per la realizzazione della cappella funeraria della propria famiglia, l'autore mette in atto le sue conoscenze di scenografo e scultore per eseguire quest'opera. Trasforma quindi lo spazio della cappella in una sorta di teatro, ponendo due palchetti ai lati con i vari personaggi della famiglia Cornaro e al centro la scultura principale.
Fonte di luce dell'estasi è una finestra sul fondo son vetri gialli che genera realismo tramite i fasci dorati in bronzo. I marmi utilizzati sono policromi e la bravura scultorea del Bernini la si può notare nei minuziosi dettagli della veste, tanto da sembrare reale e in movimento, e dalla profondità che è riuscito a dare in quel poco spazio concessogli ai palchetti grazie alla tecnica del basso rilievo.
Fontana del Tritone (1642)
Realizzata in piazza Barberini in contemporanea con la conclusione dei lavori del palazzo, rappresenta un Tritone inginocchiato su una grande conchiglia aperta e sorretta da quattro delfini. Secondo la mitologia, il Tritone soffia in una conchiglia per far emettere un suono dolce, rappresentato in questo caso dall'acqua.
Piazza San Pietro
Quando nel 1629 morì Carlo Maderno, autore della facciata e della navata longitudinale, gli successe il Bernini che in quegli anni lavorava già all'interno della basilica per la costruzione del baldacchino.
A lui fu affidato il duro compito di organizzare davanti alla facciata l'immenso spazio, già circondato però da edifici e case. Inventò così un colonnato che circondava gli edifici, i primi due lati partono dalle estremità della facciata e non risultano paralleli bensì convergenti e alla fine proseguono due semicerchi ellittici che però non si chiudono.
Il Bernini realizza così un opera architettonica con una soluzione scultorea con cui risolve un problema a scala urbana.