mercoledì 8 maggio 2013

J.H.Fussli

J.H.  FUSSLI  (1741-1825)

Fu pittore e scrittore, si rifà molto all'arte classica e a quella Michelangiolesca, ma scelse prevalentemente soggetti romantici grazie al soggiorno a Roma.

Giuramento dei tre confederati:
Venne realizzato nel 1780 ed è l'unica opera firmata e datata da Fussli. Il soggetto si riferisce all'episodio storico che ha determinato la nascita della confederazione elvetica. Nel 1291 in Agosto tre rappresentanti dei cantoni svizzeri strinsero un patto di alleanza contro il dominio degli Asburgo.  Il tema viene ripreso dall'opera di David del Giuramento degli Orazi, ma qui le figure sembrano più allungate a causa della visione dal sotto al sopra che termina con lo squarcio delle nubi da cui dilaga una luce soprannaturale (effetto ripreso dalle opere di Michelangelo). Da quest'ultimo e dai manieristi italiani riprende i colori, che sono disposti con improbabili accostamenti che portano a  riflessi metallici. Si distacca nettamente  dall'opera del David poichè contrappone alla sua chiarezza ed equilibrio, una sbilanciata e quasi distorta raffigurazione, che secondo Fussli era segno di sublime ed armonia. Anche la tecnica compositiva è contrapposta all'arte neoclassica, in quanto si notano pennellate larghe e approssimate per lasciare una certa indefinitezza.


Artista commosso davanti alle rovine antiche:
Opera eseguita tra il 1778-80, che testimonia il rapporto che vigeva tra il pittore e la sua passione per l'antico. L'autore rappresenta un uomo nudo seduto su di un blocco di pietra che mostra segni di disperazione e malinconia coprendosi il volto con una mano mentre l'altra è appoggiata su due frammenti di scultura antica, che sono stati volutamente  disegnati sproporzionati rispetto all'uomo in modo da segnare il netto distacco che vi è tra le due epoche. Egli infatti (sia l'autore che il personaggio) prova grande sgomento nel ricordo dell'età classica e poiché passata, non può più tornare indietro, ma ne esprime il suo più grande rispetto e ammirazione.



L'Incubo:
E' l'opera più celebre di Fussli. E' ambientata in una stanza da letto, in cui compare una figura femminile in primo piano in una posa contorta e innaturale, mostrando evidenti segni di sofferenza. Sopra al suo addome vi è un mostro, personificazione dell'incubo, mentre in secondo piano appare una cavalla che osserva la scena con un certo distacco. Il mostro è volutamente posto in quella posizione poiché comprimendo la pancia e lo sterno della donna, enfatizza quelle difficoltà respiratorie che possono accadere durante un sogno angoscioso.
I colori sono scuri con forti contrasti cromatici che rappresentano realisticamente l'idea di incubo, mentre la luce è innaturale in quanto è usata solo per illuminare determinate zone. I due soggetti sullo sfondo ad esempio sono immersi nella penombra in modo da dare un senso di teatralità alla scena.
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