ESISTENZIALISMO
Indirizzo filosofico affermatosi in Europa a partire dagli anni '20 e comprendente tutte le filosofie e i pensieri tra le due guerre.
Soren Kierkegaard con la sua polemica contro ogni forma filosofica accademica ha un ruolo determinante nella formazione di questo pensiero. Il tema dominante è la polemica contro ogni filosofia totalizzante che dimentichi la specificità dell'uomo, la problematicità, la finitezza e l'angoscia legata alle scelte: dalla categoria della necessità, inadatta a spiegare l'esistenza, si deve passare alla categoria della possibilità.
I tratti principali sono:
1) Nell'esistenzialismo assume un ruolo centrale la riflessione sull'esistenza umana;
2) L'esistenza viene intesa come il modo proprio di essere dell'uomo, cioè un modo di essere che ha delle caratteristiche particolari che non si trovano in nessun altro essere vivente;
3) L'esistenza dell'uomo è intesa come esistenza in rapporto con gli altri o come esistenza dell'uomo come assoluto (massima identità a cui l'uomo possa aspirare);
4) Gli esistenzialisti sono convinti della libertà dell'uomo e delle sue scelte, il che significa che l'uomo si trova davanti ad infinite possibilità di realizzazione, scegliendo tra queste l'uomo vivrà un esistenza autentica o inautentica;
5) L'uomo è sempre visto come singolo, ossia come un individuo concreto e unico che è protagonista della sua esistenza e delle sue scelte;
6) L'esistenza è contraddistinta dal limite, l'uomo è compreso tra nascita e morte, ed in quel periodo è chiamato a realizzarsi attraverso le scelte.
Soren Kierkegaard con la sua polemica contro ogni forma filosofica accademica ha un ruolo determinante nella formazione di questo pensiero. Il tema dominante è la polemica contro ogni filosofia totalizzante che dimentichi la specificità dell'uomo, la problematicità, la finitezza e l'angoscia legata alle scelte: dalla categoria della necessità, inadatta a spiegare l'esistenza, si deve passare alla categoria della possibilità.
I tratti principali sono:
1) Nell'esistenzialismo assume un ruolo centrale la riflessione sull'esistenza umana;
2) L'esistenza viene intesa come il modo proprio di essere dell'uomo, cioè un modo di essere che ha delle caratteristiche particolari che non si trovano in nessun altro essere vivente;
3) L'esistenza dell'uomo è intesa come esistenza in rapporto con gli altri o come esistenza dell'uomo come assoluto (massima identità a cui l'uomo possa aspirare);
4) Gli esistenzialisti sono convinti della libertà dell'uomo e delle sue scelte, il che significa che l'uomo si trova davanti ad infinite possibilità di realizzazione, scegliendo tra queste l'uomo vivrà un esistenza autentica o inautentica;
5) L'uomo è sempre visto come singolo, ossia come un individuo concreto e unico che è protagonista della sua esistenza e delle sue scelte;
6) L'esistenza è contraddistinta dal limite, l'uomo è compreso tra nascita e morte, ed in quel periodo è chiamato a realizzarsi attraverso le scelte.