domenica 5 maggio 2013

Arthur Schopenhauer

ARTHUR SCHOPENHAUER  (1788-1860)

Nasce a Danzica da famiglia borghese, viaggia molto e frequenta l'università in Germania studiando molto Platone, Kant e le filosofie orientali.

Da Platone riprende la teoria delle idee mentre da Kant il concetto di fenomeno e noumeno (ciò che ci appare e ciò che è l'essenza delle cose).
Viene criticato l'Idealismo di Hegel tanto da venire definito un ciarlatano.
E' il primo filosofo occidentale che prende spunto da mondo orientale (indiano).

Distinzione tra fenomeno e noumeno. Per Schopenhauer il fenomeno è una parvenza, un'illusione mentre per Kant la verità come la conosce l'uomo. E' ciò che gli antichi indiani chiamano "velo di Maya", ciò che non ci permette di vedere la realtà. Il noumeno invece è ciò che sta sotto il velo di Maya, ciò che deve essere scoperto. Il compito dell'uomo è quindi quello di scoprire cosa c'è sotto ad esso e rivelare la verità. Per togliere il velo l'uomo non deve limitarsi a vedere la vita dal di fuori ma capirla e viverla con tutte le gioie e sofferenze, poiché solo entrando in profondità di noi stessi possiamo metterci in contatto con la nostra vera essenza. Andando in profondità è come andare oltre al velo e capire il nostro noumeno che è la volontà di vivere, impulso che continua a spingerci a voler agire, esistere.
Il nostro corpo è manifestazione della volontà di vivere, negativa in quanto ci spinge ad essere insoddisfatti per tutta la vita.
Il suicidio per Schopenhauer non ammesso, perché fa proseguire la volontà di vivere.

L'uomo continua  a desiderare quello che non ha, creando vuoto e sofferenza al suo interno. Può succedere che questo desiderio venga colmato, ma la volontà di vivere ci porterà a desiderare altre dieci cose portandoci ad un dolore perenne.
La vita è "un pendolo che oscilla incessantemente tra dolore e noia, passando per fugaci attimi di piacere". Il dolore è la struttura della vita, se non ci fosse il dolore non si conoscerebbe il piacere, ma non l'inverso. Il piacere è assenza di dolore, si prova piacere solo nell'attimo in cui non c'è il dolore.
Tutto il cosmo soffre, più l'uomo soffre più è razionale. Chi aumenta il sapere aumenta la sofferenza, perché si è sempre più razionali, quindi coscienti del dolore della vita.

Tutto ciò che gira attorno all'amore ha il fine della procreazione. L'amore è portare avanti la volontà di vivere. L'uomo soffre più di ogni altra cosa al mondo, perché è conscio di sé stesso.
Anche l'amore è sofferenza poiché sono due infelicità che si incontrano, uniscono e danno vita ad un altra sofferenza.

Schopenhauer trova 3 vie per liberarsi dal dolore, che sono l'arte, l'etica e l'ascesi. Le prime due liberano l'uomo solo per alcuni attimi della vita, mentre la terza è una liberazione perenne.
Arte: innalza l'animo dell'uomo, superando il dolore, vivendo una sensazione di pace. E' un'alienazione positiva, un estraniazione dal desiderio di vivere. La migliore forma di Arte è la musica, poiché trasporta  l'uomo in un'altra realtà.
Etica: si ha quando ci si immedesima nella condizione del prossimo, aiutandolo e provandone pietà. E' una forma di amore, in cui il bene del prossimo vale di più del nostro. Fa lasciare da parte l'egoismo della volontà di vivere.
Ascesi: è la via che ci porta alla liberazione totale della volontà di vivere. Schopenhauer la riprende dalle filosofie orientali in cui si arriva al benessere perenne liberandosi dai desideri corporali attraverso: 1) una castità perfetta; 2)povertà; 3) sacrificio. L'ascetismo è la forma mentale in cui non si pensa più a niente. Attraverso l'ascesi si arriva ad una liberazione costante chiamata Nirvana, un'esperienza del nulla, una negazione completa del mondo.